Non sappiamo quando apriremo, con quali mezzi apriremo, con quali clienti lavoreremo". È a dir poco preoccupato Alberto Sabiu, gestore del ristorante-bar Ancora, uno del locali più conosciuti di Stintino, ad un tiro di schioppo dalla spiaggia della Pelosa.

L'attività nei mesi estivi occupa 22 dipendenti.Per ora è tutto in alto mare, con la bella stagione alle porte. Il Coronavirus si è abbattuto anche economicamente come una mannaia anche sugli operatori turistici e comnerciali. Gli effetti sanitari sono ben noti a tutti, ma ora a preoccupare sono anche le nuove regole, apparse non a tutti chiare.

"Gli stranieri oramai non arriveranno. - continua Sabiu - Ci aiutavano nella bassa stagione, ma quello che ci blocca adesso è l'incertezza assoluta".

Gli fa da contraltare Maria Masini, dinamica imprenditrice originaria di Fonni. A Stintino è proprietaria di due hotel: Cala Reale e Park Hotel, 50 dipendenti nei mesi estivi."Stagione compromessa. - afferma la donna.- La speranza è lavorare a luglio. Per il resto è un problema che appare senza fine. In quali condizioni inoltre operemo?".

Stintino è una delle località turistiche più rinomate e ambite della Sardegna. Le preoccupazioni espresse dai due imprenditori saranno il denominatore comune del settore turistico sardo (e non solo) nei prossimi giorni. Districarsi tra regole e ordinanze a volte contraddittorie non sarà facile. Problemi in più che si aggiungono all'emergenza sanitaria e all'inevitabile contrazione economica e sui trasporti che questa terribile pandemia ha portato con sé in tutto il globo.

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