Dino Marteddu, storia di un rapimento in Etiopia: «Ero amico di quella gente»
Dino Marteddu venne rapito in Etiopia il 27 dicembre 1986. Lavorava per l’impresa Salini, che stava realizzando un acquedotto per il nord del Paese. I ribelli dell’EPRP (partito rivoluzionario del popolo etiopico) lo tennero prigioniero fino al 7 gennaio 87. La vicenda fu segnata da un’intensa attività diplomatica condotta dal Ministro degli Esteri Giulio Andreotti e dal sottosegretario alla Cooperazione Internazionale Francesco Forte. Il sequestro di Marteddu (con lui un altro italiano, Giorgio Marchiò) conquistò tutte le prime pagine. Il tecnico, originario di San Vito, venne raggiunto sul luogo della prigionia, in Sudan, da un giornalista sardo, Cesare Corda, allora inviato di Sardegna Uno, accompagnato da uomini dell’EPRP. Con lui gli operatori Antonio Garrucciu e Maurizio Carta. Quell’esclusiva finì su tutti i giornali. Dino Marteddu, ospite di Radar su Videolina, racconta quei giorni: «Sono stato trattato bene, ho condiviso la loro lotta»