Il suo cinema custodisce memorie di fatti che sono abissi profondi e misteri ancora inestricabili. Marco Tullio Giordana ha osservato il suo tempo con la forza delle immagini in celluloide: dal terrorismo alla morte di Pierpaolo Pasolini alla tragica fine di Peppino Impastato sino alla strage di piazza Fontana.

Ora il suo viaggio nelle memorie italiane, tormentate e dolorose, prosegue, attraverso la scrittura, con "Il rosso & il nero- il romanzo della peggio gioventù", pubblicato da Solferino Libri, che ha presentato, insieme al coautore, il vice direttore del settimanale "L'Espresso" Lirio Abbate, a Cagliari, alla Fondazione di Sardegna, per iniziativa dell'associazione culturale "Tina Modotti".

Sempre a Cagliari, il regista milanese è intervenuto, al cinema Odissea, alla proiezione per gli studenti delle scuole superiori del suo film "Quando sei nato non puoi più nasconderti". Nel foyer del Teatro Massimo ha poi incontrato il pubblico per spiegare l'essenza del cinema di impegno civile. In questa intervista si sofferma sull'interesse dei giovani per la settima arte. "Penso - dice Marco Tullio Giordana - che il cinema abbia un futuro perché ci sono tanti giovani pronti ad ascoltare chi racconta qualcosa di interessante".
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