Diffondono messaggi, trasmettono emozioni e danno colore. Ravvivando angoli della città che, altrimenti, sarebbero anonimi e, a volte, cupi.

I muri degli spazi pubblici di Iglesias, da qualche tempo, si stanno mostrando in una veste nuova e accattivante. Merito del lavoro degli street artist, gli artisti di strada che nell’ambito di un progetto approvato dal Comune già nella passata consiliatura, stanno valorizzando tutti i rioni della città. In modi diversi e cercando di dare una comunicazione positiva o di protesta. Da chi ricorda le fatiche del lavoro in miniera, per non dimenticare il passato. A chi rivolge un pensiero alle donne sfruttate e offese, sperando possano liberarsi. Continuando con la classe immaginaria formata da alunni speciali, quali Falcone, Borsellino, Deledda, Gramsci, Montessori.

Un progetto nato nella precedente consiliatura - con il benestare di Simone Franceschi, allora assessore alla Cultura - destinato a continuare. Mauro Usai, sindaco dal 24 giugno scorso, promette che si darà un’ulteriore spinta alla creatività degli iglesienti. Tra le ultime opere ci sono quelle di Massimo Campidano, agente della Polizia locale appassionato d'arte, che in via Isonzo ha voluto rendere omaggio alle donne; e quello di Manuel Boi, giovane studente dell'Artistico che a San Benedetto ha realizzato un disegno sul lavoro in miniera.
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