Cuba: 150mila giovani sfilano per la marcia de las Antorchas. Si rivede Raul Castro

28 gennaio 2023 alle 15:04

Almeno in 150mila, soprattutto giovani, hanno sfilato ieri sera a La Habana per il 170simo anniversario della nascita di José Marti, eroe nazionale, ma anche per la 70sima edizione della marcha de las Antorchas, ideata da giovani rivoluzionari cubani, quasi tutti studenti universitari, che il 27 gennaio 1953, sempre in onore a Marti e già guidati da un giovane Fidel Castro, cominciarono a sfidare il dittatore Batista, sfilando con le torce dall'imponente scalinata dell'università di La Habana.

E proprio nella stessa scalinata, ieri sera, un po' a sorpresa, è riapparso sulla scena Raul Castro, 91 anni, l'anziano leader in pensione: sorridente e in ottima forma. Molto applaudito. Accanto a lui il presidente della Repubblica Manuel Diaz Canel, in tuta sportiva, e il vecchio compagno di tante battaglie nella Sierra (e non solo) Ramiro Valdez, altra icona della Rivoluzione, anche lui come Raul in tuta verde militare. Alla sinistra del presidente il primo ministro Manuel Marrero e altri esponenti politici di rilievo. Dietro di loro un mare di giovani in fiaccola: studenti universitari e gioventù comunista. Proveniente da tutta l'isola caraibica. Un segnale politico importante che Cuba ha inteso dare al mondo: una nazione, che nonostante le difficoltà, un momento storico-politico delicato, un Bloqueo che dura da 63 anni, è ancora compatta. Anche nelle nuove generazioni. La cerimonia è cominciata alle 20 e 30. Essenziale. Inno cubano, discorso accorato di un giovane militante e l'inizio dell'imponente marcia. Guidata da Raul e Diaz Canel. Dall'Università, nel quartiere Vedado, scendendo per la spaziosa calle San Lazaro, calle Infanta sino alla Fragua, il luogo dove un José Marti giovanissimo venne imprigionato. Imponente il servizio di sicurezza. Migliaia le persone impiegate: tra polizia, esercito e militanti. Buona la partecipazione della stampa estera. Soprattutto latina, ma anche troupe europee e medio-orientali, come quella del Libano.

Cuba e le sue vicende, al di là degli schieramenti politici, sono sempre viste con attenzione. L'isola ribelle non vuole ancora inchinarsi ai grandi poteri economici che influenzano l'America Latina, ma soprattutto non china la testa di fronte alla super potenza statunitense, di cui rappresenta una spina del fianco da decenni.