Operatori del serd, della Croce Rossa, esperti dell'Ats e delle associazioni giovanili scendono in strada nelle zone più calde del divertimento notturno di Cagliari per contrastare il fenomeno della malamovida.

Il progetto, che guarda ai giovani tra i 16 e i 24 anni, prevede anche la formazione di bar e operatori commerciali della movida, nei quartieri Stampace e Marina, si chiama "Io sono stupefacente" ed è nato dalla collaborazione di Fipe Confcommercio Sud Sardegna con il Comitato di Quartiere Stampace, Comune di Cagliari, Ats e Croce Rossa Cagliari.

"In seguito al confronto tra gli operatori dell'associazione Confcommercio Fipe Sud Sardegna e i residenti del Comitato quartiere Stampace, si è condiviso che tra i temi principali in un'ottica di crescita comune e condivisione del territorio c'è il tema della movida", ha spiegato il rappresentante Fipe Confcommercio Sud Sardegna Emanuele Frongia. "Tra entusiasmi e critiche, oggi si vogliono affrontare le difficoltà di carico antropico importanti nel centro storico e sviluppare i vari problemi analizzando le varie cause che spesso portano a fenomeni di devianza ed espressioni di disagio giovanile, la campagna vuole diventare un progetto pilota per tutti i comuni dell'Isola con il prezioso supporto di tutti", aggiunge.

Dopo la metà di luglio, un fine settimana al mese, venticinque operatori (psichiatri, psicologi, esperti di sostanze psicoattive e alcol, personale della Croce Rossa, etc) gireranno per le vie della movida (piazza Yenne, scalette Santa Chiara, piazza Sepolcro, per citarne alcune) a parlare con i ragazzi che si trattengono tutta a la notte a bere birra, vodka e consumare droghe.

"Il nome del progetto è un gioco di parole", spiega l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Cagliari Viviana Lantini. "L'invito ai ragazzi è a essere stupefacenti senza bisogno di utilizzare sostanze come alcol o droghe".
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