A Riace Mimmo Lucano non ha compiuto alcuna irregolarità nell'assegnazione degli appalti per la gestione dei rifiuti né ci sono elementi per dire che abbia favorito presunti "matrimoni di comodo".

È quanto ha stabilito la Cassazione, scrivendolo nero su bianco nelle motivazioni con cui nel febbraio scorso ha annullato il divieto di dimora nel paese per il sindaco calabrese, accusato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina e illeciti nell'affidamento degli appalti.

Motivazioni ora depositate e rese dunque pubbliche, che peseranno sull'eventuale processo. L'udienza per il rinvio a giudizio del sindaco è prevista il 4 aprile.

(Unioneonline/M)
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