Box chiusi e desolazione: a Cagliari il tour nel mercato civico di Santa Chiara

16 aprile 2025 alle 16:28aggiornato il 16 aprile 2025 alle 16:29

Box chiusi e desolazione. Il mercato civico Santa Chiara, a Cagliari, è l’ennesimo monumento all’indifferenza. I banchi del pesce, della carne, della frutta e verdura sono solo un lontano ricordo, sbarrati da inferriate nere che ricordano più una prigione che non quello che per decenni è stato il cuore pulsante dei rioni del centro storico. Nel 2016, quando al governo della città c’era già Massimo Zedda, la struttura era stata ristrutturata creando anche un ristorante che per molti anni ha offerto cucina tradizionale a cagliaritani e turisti. Poi il buio, molti concessionari sono andati in pensione, mentre qualcuno ha deciso di puntare su mercati più appetibili. Nell’edificio, ai piedi delle omonime scalette e dell’ex chiesa sono rimaste solo due commercianti, che di alzare bandiera bianca non ne vogliono sentire. Enrica Cacceddu ha puntato tutto sul box numero 1. Vende souvenir e prodotti dell’artigianato ed è convinta che il mercato possa essere un centro focale del quartiere a disposizione di turisti e cagliaritani. Cristina Monti, titolare di un laboratorio per la produzione e vendita di biscotti, pasta e torte, è l’altra superstite del mercato. L’assessore alle Attività produttive carlo Serra annuncia un bando per la concessione di tutta la struttura, tranne le due concessionarie, a un’associazione di categoria o a soggetti esterni. Sui tempi non si sbilancia.