Baia dei Porci, dopo 62 anni tutto come quei 3 giorni che sconvolsero il mondo
Un posto incantevole. Mozzafiato. Nel mar dei Caraibi, provincia di Matanzas, parte meridionale di Cuba. Playa Giron non è solo una spiaggia. È molto di più.
In questo litorale si svolse, documentato in immagini in bianco e nero, uno degli episodi più controversi, importanti e discussi della seconda metà del secolo scorso: lo sbarco (17 aprile 1961) di 1500 controrivoluzionari cubani, finanziati e organizzati dalla Cia, su espressa autorizzazione del presidente degli Stati Uniti John Kennedy. Obiettivo rovesciare il governo instaurato da Fidel Castro Ruz, salito al potere nel 1959 dopo una rivoluzione che depose il dittatore filo americano Fulgencio Batista. Quello che doveva essere uno sbarco segreto si rivelò invece il segreto di Pulcinella. A Playa Giron, conosciuta in Italia soprattutto come Baia dei Porci, i contro rivoluzionari si trovarono di fronte ad un solido fuoco di sbarramento da parte delle truppe di Castro, ben addestrate e fresche di Rivoluzione.
Alcune navi appoggio degli invasori vennero affondate e quest'ultimi, allo sbando e senza supporto logistico, la sera del 19 aprile furono costretti alla resa. Una figuraccia storica per gli Stati Uniti, in un'operazione che costò al Governo quasi 100 milioni di dollari. John Kennedy, furibondo, che pur messo in guardia da alcuni stretti collaboratori sulla pericolosità politica e militare dello sbarco, diede comunque l'ok all'attacco, soltanto tre mesi dopo quel fallimento silurò il direttore della Cia. Fidel Castro invece assunse un ruolo ancora più importante nel panorama internazionale, stringendo ulteriormente i rapporti con l'Unione Sovietica e autorizzando l'installazione di missili sovietici nel territorio cubano. A due passi dalla Florida. Per questo nell'ottobre 1961 si sfiorò la terza guerra mondiale.
Il presidente sovietico Nikita Krusciov ritirò i missili, in cambio ottenne l'impegno dal governo degli Stati Uniti di non aggredire più Cuba. Contro l'isola caraibica cominciò da allora un "bloqueo" economico che dura ancora oggi, a 62 anni di distanza dai fatti. La Cia nei decenni successivi a quel 1961 tentò inutilmente, centinaia di volte, di assassinare Fidel Castro. La famosa Playa Giron, malgrado la sua straordinaria bellezza, è rimasta sempre lontana dai circuiti turistici tradizionali. Il posto è rimasto identico a quello di 62 anni fa: spiagge incontaminate e dietro una fitta vegetazione. Nelle strade poche ma eleganti case, pochissimi i ristoranti. Nei pressi però c'è un importante museo che raccoglie fatti e cimeli di quei tre giorni che sconvolsero il mondo.