Adottate a Escalaplano, le gemelle Mereu abbracciano la madre in Cile dopo 46 anni
Le lacrime hanno preso il posto delle parole quando Adelia e Maria Beatrice Mereu hanno visto spalancarsi le braccia di Maria Verónica Soto Toro, la madre biologica che non stringevano dal 1979. Quarantasei anni di distanza si sono sciolti in un abbraccio all’aeroporto di Santiago del Cile, sotto lo sguardo commosso di parenti e curiosi. La svolta è arrivata dopo tanti anni qualche mese fa da un’intuizione inaspettata: Alessandro, il figlio di Adelia, ha fatto un test del DNA su MyHeritage per curiosità. Nei risultati è comparso un nome che ha cambiato tutto: Maria Verónica Soto Toro. Era il 14 marzo. Da allora, videochiamate quotidiane hanno preparato l’incontro. Fino al viaggio in Cile, reso possibile anche dall’aiuto del sindaco cileno e di un’associazione. La loro storia si inserisce nella pagina dolorosa dei cosiddetti “figli del silenzio”: centinaia di bambini cileni sottratti alle famiglie durante il regime di Pinochet e dati in adozione all’estero.