Torino. Assassinato a sangue freddo da un killer incappucciato, a pochi metri da dove abitava. Oltre una decina di coltellate l'hanno ucciso mentre cercava di raggiungere il portone di casa, la salvezza. Così è morto Marco Veronese, un piccolo imprenditore di 39 anni, trovato agonizzante in strada, mercoledì notte a Collegno, alle porte di Torino.
L’allarme
Il corpo dell'uomo, titolare di una ditta di videosorveglianza e di sistemi di allarmi, è stato scoperto intorno all’1.30, all'incrocio tra corso Francia e via Sabotino, dove Torino e Collegno si uniscono, non distante dall'abitazione dei genitori, dove viveva da qualche tempo, dopo la separazione. Sul cadavere, secondo i primi accertamenti, ci sono almeno tredici coltellate.
A dare l'allarme è stata una testimone, che ha visto dal balcone l'accaduto e ha chiamato il numero unico d'emergenza. Per Veronese però non è servito: i sanitari del 118 di Azienda Zero hanno tentato a lungo di rianimarlo, senza successo. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Rivoli, di Collegno e del Nucleo investigativo di Torino.
Secondo una prima ricostruzione, si sarebbe trattato di vero e proprio agguato. «Ho sentito delle urla, forti, “bastardo, cosa fai?”, e mi sono affacciata al balcone. Ho visto un uomo col cappuccio in testa che ne inseguiva un altro - racconta una testimone. Questo urlava e correva, cercando di scappare, fino a che è stato raggiunto e colpito, più volte. A quel punto è finito a terra, urlando, “mio Dio", e non si è più mosso».
La vittima
Chi conosceva Marco Veronese lo descrive come una persona gentile. «Lo vedevo spesso portare i nipotini dai nonni, la domenica», spiega un’altra vicina. «Più che cliente era un amico, perché non avevamo un rapporto classico, ma scherzavamo e ridevamo - spiega il titolare di una tabaccheria. «Ci ha montato l'impianto delle telecamere. Siamo devastati, non ci aspettavamo quanto è accaduto. Una persona d'oro, splendida, un gran lavoratore e una famiglia eccezionale. Mai visto litigare con nessuno e non ho mai saputo che avesse dei problemi».
Le indagini
I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Mario Bendoni, non tralasciano alcuna ipotesi. Hanno acquisito intanto le immagini delle telecamere della via dov'è avvenuta l'aggressione e quelle sul corso. Proprio quei video potrebbero aiutare a dare un volto al killer incappucciato.
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