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Trovata morta, il marito a processo: «Non è stato un suicidio» 

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Bologna. Leonardo Magri, 63 anni, accusato dell’omicidio della moglie, la 58enne Daniela Gaiani, è seduto in prima fila. Dietro, a nemmeno un metro, ci sono la madre, la sorella e il fratello di Daniela. Dopo anni si sono incontrati in Corte d’Assise, alla prima udienza. «Non ci diamo pace per ciò che è successo - ha detto ai cronisti il fratello della vittima, Antonio Gaiani - finalmente inizia il processo vero e speriamo che porti a ridare la dignità giusta a mia sorella e a fare giustizia contro l’imputato. Non ho provato emozioni nell’incontrarlo». Daniela Gaiani fu trovata impiccata alla spalliera del suo letto il 5 settembre 2021. Parve un suicidio ma per il Pm Magri, che è a piede libero e si è sempre dichiarato innocente, strangolò la moglie perché era di ostacolo alla relazione con un’altra donna, che sarà chiamata a testimoniare. La perizia tossicologica stabilì che Daniela Gaiani aveva assunto alcol e antidepressivi e non aveva la forza di stringere la corda. Secondo gli esami del Ris, inoltre, la fettuccia non presenta «aree stressate», quindi non venne stretta intorno al collo. In aula accusa e difesa hanno chiesto la citazione dei testimoni e alla prossima udienza, il 9 dicembre, verranno ascoltati i primi nove. Oltre ai familiari della vittima, tra le parti civili c’è l’associazione “La Caramella Buona onlus”. «Non si è trattato di un suicidio, e questo non è il nostro parere ma quanto hanno dimostrato tutti gli esami tecnici svolti tutti in coerenza tra loro, che vanno in una unica direzione che è quella di un imputato assassino», ha detto dopo l’udienza la sorella della vittima, Angela Gaiani. Ma per l’avvocato Ermanno Corso «la Corte riconoscerà la assoluta innocenza di Leonardo Magri, non solo grazie al supporto delle prove tecniche, ma anche con riferimento al valore probatorio dei testimoni».

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