Bilancio.

«Il Governo non ha intenzione di punire le banche» 

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Appare già in salita, prima ancora di iniziare, il confronto tra banche e Governo. All'indomani dell'ennesimo richiamo del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, l'Abi frena e avverte anche sui rischi che rendono necessaria la solidità degli istituti proprio per sostenere l'economia. Ma la premier prova a rasserenare il clima: «Penso che si potrebbe avviare un confronto positivo col sistema bancario, come abbiamo fatto lo scorso anno», dice Meloni, assicurando che non si tratta di «punire qualcuno» ma di «cercare alleati per affrontare le priorità del Paese».

Il ministro Giorgetti interviene in Senato dove viene votata all'unanimità la risoluzione di maggioranza e opposizione sui contenuti del Documento di finanza pubblica (Dpfp), che sostituirà la Nadef. Dalle prime stime emerge una crescita tendenziale pari a +0,5% per il 2025 e +0,7% nel 2026. Per quanto riguarda il deficit, l'ipotesi di scendere sotto il 3% già quest'anno trova conferma nel programma trimestrale di emissione del dipartimento del Tesoro del Mef: «Si prevede che il rapporto deficit/Pil si collocherà su valori prossimi al 3% già nel 2025, mentre, nei prossimi anni», gli sforzi in atto «consentiranno di ridurre il rapporto costantemente al di sotto di tale soglia».

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