Le fiamme che per due ore hanno tenuto impegnati i pompieri dello stabilimento e i vigili del fuoco arrivati da Cagliari, il rumore della sirena che ha buttato giù dal letto gli abitanti di Sarroch: l’incendio scoppiato alle 3,30 di ieri nella raffineria della Saras ha messo in apprensione un intero paese e riapre il tema della sicurezza all’interno degli impianti.
Il rogo
Secondo una prima ricostruzione, le fiamme sarebbero partite da una pompa dell’unità 400 dell’impianto di desolforazione, nel settore sud della raffineria: l’emergenza ha immediatamente fatto partire il segnale acustico che ha svegliato il paese, ribadito poi per comunicare il cessato allarme alle 6.
Il comunicato
In una nota, la Saras, che promette ulteriori aggiornamenti per fare luce sull’incidente, ricostruisce l’accaduto e assicura che non ci sono stati feriti: «Alle 3,30, all’interno dello stabilimento Sarlux, si è verificato un incendio che ha generato un’emergenza circoscritta a una singola unità di produzione degli impianti sud. Le squadre interne antincendio sono intervenute tempestivamente, in collaborazione col comando dei Vigili del fuoco, informati dell'accaduto e immediatamente giunti sul luogo. Sono stati informati della situazione l'amministrazione comunale e gli enti di controllo competenti».
La preoccupazione
Il Comune, che di recente ha annunciato la costituzione a parte civile nel procedimento che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio della Sarlux per disastro ambientale, ieri mattina ha immediatamente chiesto un incontro ai vertici dell’azienda controllata dallo scorso anno dal colosso olandese Vitol.
«Un confronto immediato, specie dopo episodi simili, dovrebbe essere la normalità», dice il sindaco, Angelo Dessì. «Le delucidazioni tecniche possono arrivare anche in un secondo momento, ma l’amministrazione e i cittadini hanno il diritto di sapere cosa accade in raffineria. Per fortuna nell’incidente non sono stati coinvolti lavoratori, discuteremo nei prossimi incontri con l’azienda come evitare che episodi simili si verifichino di nuovo. Ho apprezzato la disponibilità del comandante dei vigili del fuoco di Cagliari, che mi ha chiamato immediatamente per un confronto sull’accaduto».
In Municipio
Luca Tolu, assessore all’Ambiente, spiega come il Comune abbia chiesto all’Arpas un confronto sui dati rilevati dalle centraline sulla qualità dell’aria: «È doveroso analizzare quello che i dati hanno evidenziato la scorsa notte. Nell’incontro in Municipio abbiamo anche chiesto alla Saras di rafforzare gli investimenti sulle manutenzioni».
I sindacati
I sindacati sono sul piede di guerra. «Al di là dell’incidente, che purtroppo può capitare, preoccupa che i rapporti tra la Saras e il territorio siano cambiati», spiega Marco Nappi della Femca Cisl: «Occorrerebbe più rispetto nei confronti di chi, da sessant’anni, ospita la raffineria».
Simona Fanzecco, segretaria generale della Camera del lavoro di Cagliari, sottolinea come i sindacati attendano ancora di conoscere gli investimenti a lungo termine di Vitol: «Siamo preoccupati, sia sull’impatto ambientale che quello occupazionale della nuova gestione, abbiamo chiesto un incontro in Confindustria per affrontare questi aspetti».
Tore Sini, coordinatore Uiltec nazionale, non le manda a dire: «È evidente che chi oggi rappresenta la società non stia prestando le necessarie attenzioni al territorio, se l’azienda – anziché lasciarsi andare ad atteggiamenti antisindacali come la disattivazione del badge dei propri dipendenti in distaccamento sindacale fuori dall’Isola – si concentrasse sugli aspetti che contano davvero, i rapporti sarebbero diversi».
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