Allerta salmonella nel Cagliaritano: sono tre i focolai scoperti in circa due settimane dal servizio di Igiene pubblica della Asl 8 a seguito dell’ingresso in pronto soccorso di alcuni pazienti che avevano contratto la pericolosa infezione gastrointestinale. L’allerta dei servizi sanitari è massima, anche se per fortuna le conseguenze non sono state letali come nel caso del botulino killer alla festa latina di Monserrato, costato la vita a Roberta Pitzalis, 38 anni, e Valeria Sollai, 62 anni, e lunghi periodi di ricovero a una decina di intossicati.
Al Policlinico
Un caso di salmonellosi è stato scoperto al pronto soccorso del Policlinico, dove il 30 settembre è stato preso in carico un paziente di una comunità terapeutica dell’hinterland: è risultato positivo alla salmonella di gruppo E. Dall’indagine epidemiologica non sono emerse altre infezioni tra ospiti e dipendenti della struttura. Vista la tipologia i tecnici se l’aspettavano: il contatto con il batterio in questi casi avviene per ingestione di alimenti contaminati da feci di un individuo infetto. E il contesto in cui si è registrata la trasmissione ha fatto pensare a comportamenti inappropriati da parte del quarantunenne che era finito in ospedale.
Gli altri casi
Ben diversa la genesi negli ulteriori casi. Un’altra paziente risultata infettata aveva consumato una cena a base di pollo (non ben cotto, è emerso poi), in un locale di Cagliari: gli accertamenti condotti dal Sisp hanno fatto emergere altri tre casi, legati alla stessa attività. Gli altri tre intossicati avevano mangiato delle tartine con salse. Il terzo episodio riguarda un paziente oncologico che si era rivolto al Businco, suo ospedale di riferimento, dopo aver consumato un aperitivo in un locale in un paese del versante sud occidentale del Golfo degli Angeli: in questo caso il rischio corso è stato molto più alto per via della patologia pregressa.
L’azienda sanitaria
Al momento, fanno sapere dalla Asl 8, nessuno dei coinvolti risulta essere grave o in pericolo di vita. Il servizio di Igiene pubblica si rivolge a titolari di attività di somministrazione e comuni cittadini. E raccomanda «una maggiore attenzione sulla conservazione e manipolazione dei cibi (in particolar modo uova crude, latte crudo, carne e derivati, salse, preparati per dolci, gelati artigianali e commerciali) oltre che un accurato lavaggio di frutta e verdura prima della consumazione».
I sintomi
La maggior parte delle persone con salmonellosi presenta i sintomi tipici di una gastroenterite come diarrea, nausea, vomito, febbre, dolori e crampi a stomaco e intestino, mal di testa. Segnali che si manifestano tra le 8 e le 72 ore dal contagio e durano tra i 4 e i 7 giorni. L’infezione in sé non mette a rischio la vita, ma possono essere pericolose alcune sue complicanze in soggetti fragili. Nella maggior parte dei casi, secondo il report dell’Istituto Superiore di Sanità, la malattia ha un decorso benigno e non richiede l’ospedalizzazione, ma talvolta l’infezione può aggravarsi al punto tale da rendere necessario il ricovero.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati
Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.
• Accedi agli articoli premium
• Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi