La mostra.

Quegli “Scorci” che gli Asili sanno raccontare così bene 

L’ultimo lavoro di Stefano con i figli Enrico e Andrea  

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È nata in un cantiere, l’idea di raccontare la Sardegna senza retorica. Virginia Dal Cortivo ha chiesto a Stefano Asili di saldare attraverso le immagini il patrimonio corale degli antichi usi alla trasformazione del territorio. Lui ha risposto di sì, le cose difficili gli piacevano, e ha voluto con sé due dei suoi figli, Enrico e Andrea. Anche loro grafici, anche loro pieni di talento.

In costruzione

Il Palazzo Doglio di Cagliari ospita fino al 30 giugno 2026 gli esiti di questo lavoro in una bella mostra allestita nella hall: “Scorci. Sardegna contemporanea”. Dopo la data di chiusura, le opere saranno sparse in tutte le camere e non saranno un arredo ma ideali pezzi di una mappa. Ci sono voluti cinque anni per dare corpo a un progetto che già si delineava quando ancora nel Palazzo Doglio e nella sua piazza trafficavano i muratori. Stefano Asili, professionista di genio, si mise a osservare quel nulla confuso che è un edificio in costruzione. Di cui non si sa altro che i dati tecnici, ma che deve diventare un luogo dove le persone si incontrano. E che deve parlare anche ai forestieri. L’esposizione curata con passione e sapienza dalla cagliaritana Virginia Dal Cortivo celebra un artista colto e curioso che ha disegnato tra l’altro l’elefantino della CTM, numerose locandine per il Teatro Lirico e marchi di ogni genere.

Il protagonista

Il poster per i Campionati di Scherma 2019 raffigura una sciabola posata sulla curva della Sella del Diavolo, ed è un tessuto liso a rappresentare le sofferenze causate dal Covid. La Pasqua è un uovo coperto da triangoli e pallini e il logo per l’Università di Cagliari, una Madonnina che veglia sui Quattro Mori. Laurea in Fisica, dottorato in Architettura, Stefano nato nel 1963 e mancato nel 2021, ha lasciato molto rimpianto e degnissimi eredi. Enrico Asili è graphic designer ed è esperto di identità visiva, suo fratello Andrea ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Utrecht.

Fichi d’India e Sant’Efisio

“Scorci”, realizzata col supporto della Fondazione di Sardegna, si articola in due filoni e in diversi formati. La Città Scomposta si richiama alle antiche acqueforti che ritraevano Cagliari ed è l’utilizzo di un particolare tono cromatico a rendere le torri, i colli e il porto quasi tridimensionali. Più allegra e coraggiosamente aderente ai canoni del pittoresco, la serie Dies de Festa, coi fichi d’India, le donne in costume, i buoi di Sant’Efisio, le trombe della Sartiglia e finanche le maschere dei Mamuthones. Ovviamente semplificati, tradotti in segni e resi vibranti da interventi di colore decisi, come faceva, per esempio, Tarquinio Sini. È la sintesi a delineare la cupola di Bonaria, la distesa delle Saline, le strade strette della Marina e di Castello.

La curatrice

Virginia Dal Cortivo, direttrice del rinato Teatro Doglio di Via Logudoro e responsabile delle attività culturali del Gruppo Forte Village, mette in risalto nel suo scritto quanto sia preziosa e feconda questa alleanza familiare. Ovvero la continuità tra due generazioni e il loro modo diverso ma armonico di vedere l’Isola.

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