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Pd a caccia di idee: «Pronti ad ascoltare l’Isola che cambia» 

Il 21 e 22 i Laboratori democratici: oltre la metà dei relatori under 40 

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Il primo giorno si parlerà di salute, invecchiamento attivo, temi cari a una popolazione con l’età media sempre più alta; ma il giorno dopo l’accento si sposterà invece sui giovani, sempre più angosciati dal timore di vivere in un mondo più avaro di opportunità rispetto a quello dei loro genitori. La transizione tra generazioni segnerà i due giorni dei “Laboratori democratici”, l’appuntamento organizzato dal Pd a Cagliari per il 21 e 22 novembre, voluto dal neo segretario regionale Silvio Lai.

Elaborare proposte

L’appuntamento, ospitato dall’Open Campus a Sa Illetta, segna la volontà del partito di riattivare un’elaborazione culturale e politica da tradurre poi in proposte di governo. «Un contributo di idee che serve anzitutto al Pd, non solo rispetto al nostro ruolo nella Giunta», chiarisce Lai, «da tradurre in proposte di legge regionali e nazionali. Vorremmo darci un’agenda più lunga rispetto alle dinamiche locali. Sentiamo la necessità di rimetterci in ascolto delle richieste della società: cosa che a volte, quando si governa, si fa meno perché prevalgono le esigenze immediate». Le due giornate infatti si concluderanno con «una tavola rotonda – prosegue il segretario – in cui chiederemo a otto personalità, autorevoli in vari campi, cosa ritengono che il Pd debba fare per la Sardegna».

Non a caso il titolo dato all’iniziativa è “Sardegna-Futuro-Idee per restare”. I lavori saranno articolati in otto incontri (quattro il venerdì e quattro il sabato), con otto relatori ciascuno, e ogni relatore potrà parlare per sette minuti: poi si svilupperà il dibattito. «Oltre la metà delle persone chiamate a intervenire avrà meno di 40 anni», sottolinea Silvio Lai, per indicare il contributo di idee innovative che ci si aspetta da questo confronto. Nella prima giornata i dibattiti verteranno su salute, invecchiamento attivo, competitività e sviluppo, partecipazione politica. Nella seconda, più incentrata – come detto – sui giovani, i temi saranno: imparare al futuro, università e ricerca, nuove professioni e la già citata tavola rotonda finale su “Il Pd che serve alla Sardegna”. Il lavoro proseguirà con gli appuntamenti su beni comuni e imprese (in calendario a febbraio) e su Mediterraneo ed Europa (ad aprile).

Il congresso

Ieri intanto i Giovani democratici sardi hanno centrato un bel risultato al congresso nazionale di Napoli: quattro di loro (Maria Vittoria Pala, Simone Crobeddu, Maya Tramaloni e Alessandro Mocci) sono stati eletti nella direzione, l’organismo che, con la neo segretaria Virginia Libero, dovrà rilanciare il movimento giovanile democratico dopo anni di stallo a livello nazionale. «Nei territori però abbiamo continuato a lavorare», spiega il segretario regionale Federico Manca, «e lo dimostra l’ottima rappresentanza ottenuta dalla Sardegna nella direzione nazionale» (100 persone da tutta Italia). Molto apprezzati, durante i lavori, i due interventi della delegazione sarda, di Chiara Pili e Maria Vittoria Pala. «Spero che anche nell’Isola si possa creare lo stesso tipo di collaborazione col Pd che abbiamo visto al congresso nazionale», prosegue Manca: «Noi siamo a disposizione».

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