Il conflitto

Lo shutdown colpisce l’Ucraina 

Bloccati 5 miliardi di dollari per armamenti ai Paesi Nato destinati a Kiev 

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Mosca. La Russia tende nuovamente la mano agli Stati Uniti per una ripresa del negoziato. «Sono pronto a incontrare Marco Rubio», ha fatto sapere il ministro degli esteri Sergej Lavrov, dopo il fallimentare colloquio con il collega americano che aveva fatto saltare il vertice Trump-Putin a Budapest.

La linea

La linea è sempre la stessa, Mosca è disposta a parlare soltanto con Washington, mentre l'Ue resta un nemico che vuole «rapinare» i russi utilizzando gli asset congelati per finanziare Kiev. E in attesa che la diplomazia batta un colpo, le bombe continuano a cadere in modo incessante sull'Ucraina. Alle prese con lunghi blackout programmati per riconnettere le reti energetiche danneggiate dai raid di sabato notte.

A complicare i piani di Kiev c’è anche lo shutdown negli Usa: secondo Axios, 5 miliardi in armi americane destinate ai Paesi della Nato per il Paese sotto occupazione sono stati bloccati. Lavrov è tornato a parlare ai media russi per il secondo giorno consecutivo, mettendo ancora una volta a tacere le voci che avesse perso i favori del Cremlino.

In un’intervista a Ria Novosti, il ministro di Putin ha minimizzato la rottura dei contatti con il segretario di Stato Rubio, affermando che entrambi «comprendiamo la necessità di una comunicazione regolare, per promuovere l’agenda bilaterale e per discutere della questione ucraina». Per questo, ha rimarcato, «comunichiamo telefonicamente e siamo pronti a tenere incontri di persona quando necessario».

Il dialogo

Lavrov non è tornato sulla telefonata del 20 ottobre con Rubio, in cui erano emerse profonde differenze di vedute sulla fine della guerra, ma si è limitato a spiegare che «ci sono elementi di disturbo nelle relazioni russo-americane ereditati dalla precedente amministrazione Usa», quindi «ci vorrà tempo per chiarire la situazione». In compenso, con Trump «abbiamo percepito la volontà di riprendere il dialogo», che ha portato a siglare «diversi accordi per migliorare il funzionamento delle missioni diplomatiche», ha ricordato Lavrov: un messaggio al tycoon, che di recente si era mostrato possibilista su un nuovo incontro con Putin dopo il summit di Alaska.

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