Il testamento.

La scelta di Re Giorgio: nel futuro di Armani c’è la triade del lusso  

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Un impero di marchi che in ogni strada del lusso controlla gran parte delle vetrine dei brand dell'abbigliamento e degli accessori; il marchio per eccellenza dell’occhialeria e delle lenti da vista nel mondo; lo storico gruppo e la storica famiglia alla guida della cosmesi e della cura della pelle: Lvmh, EssilorLuxottica e l’Oreal.

Ad uno tra loro «in via prioritaria» è destinato il 15% della Giorgio Armani: «Fra 12 mesi ed entro al massimo un anno e mezzo». Cifra che a decorrere dal terzo anno ed entro il quinto anno dalla data di apertura della successione potrà aumentare di un ulteriore quota pari a un minimo del 30% fino a un massimo del 54,9% del capitale. A questa “trinità del glamour” è quindi in qualche modo indirizzato il destino del gruppo milanese che comunque, per volontà del suo fondatore, sarà venduto o quotato nel prossimo futuro. Ma chi sono questi campioni mondiali dello charme?

Il gruppo guidato da Bernard Arnault ha già nell’acronimo che lo incarna le cifre della mission: Louis Vuitton Moet Hennessy alla guida di due terzi dei brand più prestigiosi nel mondo: da Givenchy a Fendi, a Bulgari, Tiffany, Sephora e Guerlain per finire allo champagne Veuve Clicquot e Krug senza dimenticare la grande distribuzione come le Bon Marché. Con una capitalizzazione di oltre 244,6 miliardi di euro e oltre 210mila dipendenti è uno di gruppi più grandi al mondo, seguito nel lusso da Hermes, Kering e da L'Oreal. Quest'ultimo, oltre 200 miliardi di capitalizzazione e 200mila dipendenti ha in portafoglio Helena Rubinsten, Roger&Gallet, Biotherm, Kielh's, Lancome, Garnier nonché nella dermatologia Vichy e La Roche Pasay. Ha già accordi con il gruppo Armani con la licenza per profumi e cosmetica dal 1988. EssilorLuxotica, nata dalla fusione tra la società francese e il gruppo italiano creato da Leonardo Del Vecchio vanta tra i propri brand Ray Ban, Persol, Oliver Peoples, Sunglas Hut e le lenti Varilux e Transitions.

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