Il caso

La cima di Tavolara resta proibita: «Rischi troppo alti» 

Olbia, Nizzi non ritira l’ordinanza e le guide promettono battaglia 

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«Sulla cima di Tavolara non sale nessuno fino a quando non ci sarà un regolamento». Parola del sindaco, Settimo Nizzi, ieri in Consiglio comunale che non è servito a liberare la montagna in mezzo al mare di Olbia dal divieto imposto da un'ordinanza sindacale, firmata a maggio, per motivi di sicurezza legati alle caratteristiche morfologiche dei suoi sentieri. La Regina della città è approdata in Aula con una mozione, protocollata dal Partito democratico, che chiedeva la revoca dell'atto e l'istituzione di un tavolo di confronto tra istituzioni e operatori del settore per mettere nero su bianco una fruizione dell'isola libera ma regolamentata.

Il sindaco

«Non ritiro l'ordinanza, finché non ci sono le condizioni rimane valida», ha esordito Nizzi, spiegando le ragioni che lo hanno indotto a prendere provvedimenti. «Da un attento studio delle carte è emerso un livello di rischio molto alto nei sentieri che conducono alla vetta e il 95 per cento delle persone è escursionista della domenica, senza preparazione, e si avventura in maniera autonoma» ha continuato il sindaco. L'ordinanza è stata emessa all'indomani di un incidente che aveva coinvolto un imponente schieramento di mezzi e personale di soccorso che, ha aggiunto Nizzi, «è sempre a spese di tutta la comunità: nel resto d'Italia, in caso di incidenti nei percorsi montani pericolosi il conto dell’intervento di soccorso arriva alla vittima».

Sulla cresta di Tavolara non si può accedere fino a che non sarà redatto un regolamento che, però, ha tempi lunghi: devono essere coinvolti gli altri Comuni ricadenti nell'Area marina protetta, la Regione e il ministero dell'Ambiente.

Mozione respinta

Respinta la mozione, il divieto di arrampicate sull'isola rimane in vigore fino a fine settembre ma, nelle more di un regolamento condiviso, i firmatari del documento chiedevano l'accesso ai sentieri con le guide escursionistiche. «La mancanza di un regolamento non può tradursi in un divieto generalizzato che penalizza le guide abilitate, considerato anche che l'attività è un importante indotto economico, pure nelle stagioni di spalla», ha spiegato il consigliere del PD, Gianluca Corda. L'opposizione contesta la misura perché preclude l'esperienza escursionistica anche ai turisti e perché è sproporzionata rispetto alle reali condizioni dei sentieri.

Il comitato

In Aula, anche il Comitato Tavolara libera, costituito da guide escursionistiche che da anni operano sull'isola, nato per restituire un accesso libero e fruibile in sicurezza. «Capiamo le perplessità del sindaco in materia di sicurezza ma suggeriamo che non è questa la strada», ha commentato il rappresentante del comitato, Marco Bellu: «L'ordinanza è scritta tecnicamente male perché non è indicato cosa si intende per arrampicata: a Tavolara c'è solo un sentiero che conduce alla vetta che può essere definito un’arrampicata ma è battuto solo dagli alpinisti. Stando alla definizione tecnica di arrampicata, quest’ordinanza ci permetterebbe addirittura di arrivare in cima». Il Comitato Tavolara libera sta valutando di ricorrere al TAR, entro il 12 luglio, dopo un ricorso in autotutela inviato al sindaco ma rimasto lettera morta e ha intenzione di organizzare manifestazioni pacifiche sull’isola per sensibilizzare anche i turisti.

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