Non c’è freddo, pioggia o vento che tenga. A Decimomannu quando la slitta di Babbo Natale deve partire con i suoi elfi al seguito non ci sono scuse che valgano più dell’attesa dei bambini e, perché no, degli adulti. A guidare il mezzo di trasporto - che per poter scivolare agevolmente per le vie del paese si è dotato di ruote e, solo per l’occasione, ha preso le sembianze di un trattorino - c’è il consigliere comunale di maggioranza, nonché presidente del Consiglio, Luca Littera. Scout da una vita, il 35enne ama il Natale e lo dimostra, da qualche anno a questa parte, mettendo a disposizione il vecchio trattore rosso di suo nonno per regalare sorrisi ai suoi piccoli e grandi concittadini: «Non sono solo, insieme a me c’è il gruppo Ares “Decimomannu 1” capitanato dal giovane Marco Pireddu, 22 anni».
Tradizione in eredità
Tutto è nato una ventina di anni fa: «Mio padre Rinaldo - ha raccontato Littera - consegnava i regali alle famiglie che lo richiedevano insieme a un gruppo di amici di famiglia. Ricordo che in quegli anni anche l’Avis, durante il periodo di Natale, girava per il paese per consegnare i panettoni e i calendari ai propri associati con un carretto».Littera e il gruppo scout hanno rispolverato la vecchia tradizione, adattandola ai tempi che cambiano: «Credo sia una bella iniziativa quella di portare un po’ di gioia nelle strade del nostro paese. Così abbiamo aumentato il numero degli elfi realizzando i vestiti in casa e allestendo il carrello, che gentilmente ogni volta ci presta un vicino di casa, con musica natalizia e tutto ciò che occorre per un vero carro di Babbo Natale».
Corsa contro il tempo
Tra lavoro, impegni personali e altre mille attività il tempo è pochissimo: «Trovare tre o quattro pomeriggi interi per percorrere tutto il paese è davvero difficile, ma si fa molto volentieri». Babbo ed elfi fanno di tutto per non trascurare alcun quartiere: «In qualche edizione siamo arrivati fino al Villaggio Azzurro e a Is Orrus».Negli ultimi anni, supportati dalle amministrazioni comunali che si sono susseguite, Littera e company sono riusciti a coprire le spese per il carro e ad acquistare dei piccoli pensierini per i bambini: «Li doniamo a chi incontriamo lungo il tragitto».
Per grandi e piccini
«C’è chi ci aspetta con un piatto di dolcetti e chi ci offre qualcosa da bere lungo il tragitto come se avessimo realmente affrontato un lungo viaggio dal Polo Nord». Il sorriso non viene negato neanche alle persone meno fortunate: «Da due anni facciamo visita agli ospiti della comunità alloggio e integrata per gli anziani nonché all’Aias. Dentro troviamo situazioni difficili, storie familiari e patologie che compromettono la normale vita delle persone. Ma poi ci vedono, ci sorridono e noi condividiamo qualche istante di gioia e serenità».
«Sorrisi straripanti»
Ogni anno una sorpresa colpisce dritta al cuore: «Lunedì pomeriggio, percorrendo una delle strade più periferiche del rione delle Aie, un bambino, appena ci ha visto, è corso in strada con la mamma. Aveva gli occhi pieni di gioia, è difficile da spiegare, solo vivendolo ci si può rendere conto dell’emozione che trasmettiamo noi a loro e loro a noi».
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