Astrofisica.

Einstein Telescope, adesso è corsa a tre 

Pallavicini (Infn): «Ampliare il ventaglio di competitor è positivo per la Sardegna» 

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Un altro competitor per la Sardegna candidata a ospitare l’osservatorio per le onde gravitazionali Einstein Telescope. La corsa a due tra l’ex miniera di Sos Enattos a Lula e la regione Mosa-Reno, tra Belgio e Paesi Bassi, diventa infatti una sfida a tre, con l’ufficializzazione della candidatura della Lusazia, nella Germania orientale. A guidare il team ET tedesco sarà Christian Stegmann, responsabile per la fisica delle astroparticelle al centro di ricerca Desy.

Tedeschi in campo

Il gruppo di ricerca tedesco procederà da subito con tutte le attività propedeutiche al progetto (studi sul sottosuolo, impatto economico, ricerca di finanziamenti). Come gli altri due siti candidati, inoltre, anche il team della Lusazia esaminerà «entrambe le geometrie attualmente in considerazione per il rivelatore: quella a triangolo e quella a forma di L (su quest’ultima punta anche l’Italia, ndr)». Tra i punti di forza della candidatura tedesca viene sottolineato il «ruolo chiave» della Germania nella concezione iniziale dell’ET ed evidenziato il fatto che «la Germania è geograficamente collegata all'Euregio Mosa-Reno a ovest e alla Lusazia a est. Questa posizione unica offre un naturale ruolo di ponte tra potenziali siti candidati e sottolinea la responsabilità della Germania di contribuire in modo costruttivo e inclusivo al processo di selezione dei siti in corso».

L’Isola penalizzata?

Un “ponte” ideale nel Nord Europa che potrebbe in qualche modo penalizzare la candidatura “del sud”, ovvero quella della Sardegna? Marco Pallavicini, vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, rassicura: «La candidatura tedesca è un arricchimento. Dal punto di vista scientifico una maggiore competizione, soprattutto se l’ingresso è quello dell’avanzatissima Germania, non può che avere ripercussioni positive. Inoltre, avere due candidati nel Nord Europa non produrrà effetti negativi sulla candidatura del sito a sud, ovvero Sos Enattos, bensì potrebbe aprire nuovi, importanti scenari». «Noi», aggiunge Pallavicini, «stiamo portando avanti il nostro progetto, ma c’è grande collaborazione. Per questo, ampliare il ventaglio di competitor che possono in prospettiva diventare partner rappresenta sicuramente un fatto positivo che non possiamo che accogliere con favore».

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