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#AccaddeOggi: 23 maggio 1992, la strage di Capaci
Un'esplosione uccide il giudice Falcone, sua moglie e gli agenti della scorta

#AccaddeOggi: 23 maggio 1992, la strage di Capaci

Il luogo dell'esplosione

Le vittime della strage sono cinque

In una mostra al Salone della giustizia 2009 i resti di una delle macchine

Il giudice Giovanni Falcone

Falcone insieme all'amico e collega, anche lui ucciso dalla mafia, Paolo Borsellino

Una delle cerimonia in memoria della strage insieme a Sergio Mattarella

Anna, la sorella di Giovanni Falcone, con un ritratto del magistrato (tutte le foto sono Archivio L'Unione Sarda)
Un boato squarcia la zona di Capaci il 23 maggio del 1992. Salta in aria un tratto dell’autostrada A29 ma non è un incidente. Si tratta di un attentato, uno dei più tristemente noti, quello che uccide il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. 23 i feriti.
Sono le 17.57 quando la bomba compie una strage. Il piano era stato predisposto al termine di una serie di riunioni tra esponenti di Cosa Nostra, con a capo Salvatore Riina. Il coordinatore delle operazioni era Giovanni Brusca, la modalità da usare: l’esplosivo. Prima di mettere in atto l’azione, verranno fatte anche delle prove con trasmittente e radiotelecomando collegato al congegno.
Il giorno dell’attentato, le Fiat Croma su cui si trovavano il magistrato e la scorta vengono tenute d’occhio e quando arrivano al punto stabilito saltano in aria.
Gli abitanti della zona si precipitano sul posto. Falcone e la moglie sono ancora vivi ma in condizioni disperate e moriranno poco dopo in ospedale.
(Unioneonline/s.s.)
Maggio 2020
Aprile 2020
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