Bruce Springsteen spegne settanta candeline, e lo fa in grandissima forma.

Chiusa la sua trionfale avventura a Broadway, che lo ha consacrato come uno dei migliori performer mai apparsi sul palcoscenico, nel giugno di quest'anno il Boss ha pubblicato "Western Stars", il suo nuovo album solista. Il 25 ottobre arriverà nei cinema il film-documentario, che ha lo stesso titolo del disco.

L'ascesa, per il cantautore di Long Branch, non è stata facile: cresciuto a pane e rock'n'roll, l'esordio discografico è del 1973, dopo un provino con il leggendario John Hammond. Il contratto è per tre album, ma i primi due non vendono bene. Si arriva al 1975, l'ultima chance.

Qualcosa va per il verso giusto e il risultato è "Born to Run", uno dei dischi più importanti della storia del rock. Da quel momento il successo sarà inarrestabile.

In più di quarant'anni di carriera, con 33 album pubblicati, Springsteen ha venduto 65 milioni di dischi nel suo Paese e 120 milioni in tutto il mondo. I premi: venti Grammy, un Oscar, l'onorificenza del Kennedy Center Honor e la Medaglia presidenziale della libertà.

(Unioneonline/D)

Settembre 2019

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