Il 14 gennaio del 2001 L'Unione Sarda apre con la notizia di un gruppo di ragazzi prigionieri in una grotta.

Si tratta di cinque speleologi " rimasti bloccati all'interno di Su bentu, nella valle di Lanaittu, Oliena": Fabrizio Serri, speleologo di 37 anni, Daniele Nieddu di 21, Flavio Catte di 32 anni, con loro anche un giovane dello Speleo club di Nuoro, Luciano Vannei, e Leandra, una ragazza boliviana.

Nella serata si ipotizza di strapparli dall'isolamento tentando di sistemare un cavo telefonico, ma l'idea viene scartata subito. E i primi tentativi di aiuto purtroppo falliscono.

Una squadra del Soccorso alpino di Nuoro è comunque entrata nella grotta. I cinque giovani bloccati conoscono molto bene "Su bentu" che hanno esplorato altre volte. I soccorritori sono fiduciosi: "Hanno i sacchi a pelo, l'illuminazione sufficiente, tanta acqua. Qualche dubbio sui viveri: sono entrati nella grotta sapendo che la loro permanenza non sarebbe andata oltre i due giorni. Ma il maltempo ha complicato il loro programma, la grotta è carica di acqua: "il fiume sotterraneo è esploso con un'onda di piena che sta travolgendo tutto e tutti nella corsa verso la pianura. Da molte ore non piove ma c'è acqua dappertutto nel labirinto carsico del Corrasi".

Gli speleologi vengono liberati dopo 60 ore: la loro salvezza grazie arriva grazie all'utilizzo di una pompa da giardino che libera il sifone, "questa enorme vasca che imprigiona i dispersi in un purgatorio solenne e buio".

Stanno tutti bene: "Non abbiamo avuto paura - diranno -. Siamo pronti a tornare in grotta".

(Unioneonline/s.a.)

Gennaio 2018
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