Il 27 aprile 2014, Papa Francesco presiede la cerimonia di canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII in piazza San Pietro.

Per Karol Wojtyla è stata fatta un'eccezione, ossia la dispensa dal tempo di cinque anni che devono trascorrere dalla morte all'inizio del processo di beatificazione.

Ad aprire la pratica è il cardinale Camillo Ruini: a Giovanni Paolo II vengono riconosciuti alcuni miracoli: quello di suor Marie Simon-Pierre che guarisce dal morbo di Parkinson, e quello di una donna del Costa Rica, Floribhet Mora che, il giorno in cui il Papa è stato proclamato beato, ha visto svanire le conseguenze della grave lesione cerebale che l'aveva colpita.

Diverso il caso di Giovanni XXIII, al quale non sono stati attribuiti miracoli ma storie ritenute credibili. Come la signora di Napoli che ha ingerito per un errore una bustina di cianuro ma si è salvata senza riportare alcun danno e, contemporaneamente, guarendo dalla cirrosi epatica. "Quando ho preso la bustina, pensando fosse una medicina, mi sono sentita male e prima di svenire ho chiamato il Papa - è il racconto -. Portata in ospedale, mi sono svegliata dopo diverse ore, e dal mio letto ho visto un uomo anziano e robusto che mi salutava, era Giovanni XXIII e mi ha detto 'non preoccuparti, sei salva'".

C'è poi la vicenda di una bambina di Inverigo, nel Comasco, affetta da tumore, i cui parenti hanno chiesto la grazia al santuario dedicato al pontefice e la massa tumorale è sparita, senza una spiegazione scientifica da parte dei medici.

E c'è anche un 87enne francese, cieco da un occhio e con cataratta all'altro, che ha recuperato la vista.

Alla cerimonia per la canonizzazione c'erano un milione e mezzo di persone arrivate da tutto il mondo che, con un lungo applauso, hanno salutato le immagini dei papi.

(Unioneonline/s.s.)

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