E' il primo ottobre del 2017 e sulla Las Vegas strip, negli Stati Uniti, si sta tenendo un concerto di musica country. All'improvviso da una finestra al 32esimo piano del Mandalay Bay Hotel partono dei colpi.

Rumori secchi che in un primo momento sembrano dei fuochi d'artificio e invece sono gli spari di un fucile.

Nella stanza Stephen Paddock, un 64enne dell'Iowa, che dopo aver ucciso quasi 60 persone con ben 23 armi da fuoco tra cui diversi fucili d'assalto, ha rivolto l'ultima verso di sé e si è tolto la vita.

A distanza di tre anni non si è ancora capito cosa lo abbia spinto a compiere la strage, quel che è certo è che era tutto premeditato. Paddock alloggiava nell'hotel da quattro giorni, aveva chiesto una stanza che dava sulla strada dove si sarebbe tenuto l'affollato concerto, e nelle valigie che aveva con sé aveva nascosto solo le armi, tutte regolarmente detenute.

(Unioneonline/D)

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