Il 14 luglio 1948, a Roma, uno studente universitario (Antonio Pallante) spara quattro colpi di pistola contro il segretario del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti.

Tre proiettili lo colpiscono in pieno e solo una lunga operazione chirurgica gli salverà la vita.

L'attentatore è figlio di un appuntato della Forestale di stanza a Randazzo. Pallante all'epoca dei fatti è uno studente di giurisprudenza, politicamente attratto dalle idee liberali, considerava particolarmente pericolosa per il paese la politica del Partito Comunista Italiano, di cui all'epoca Togliatti è appunto il segretario.

Il giovane viene processato e condannato, l'anno dopo, a 13 anni e otto mesi di reclusione.

Il 31 ottobre 1953, in appello, la sua pena viene però ridotta a 10 anni e otto mesi; il resto della pena gli viene condonato per effetto dell'amnistia e alla fine del 1953 esce dal carcere: sono trascorsi 5 anni dal giorno dell'attentato.

Palmiro Togliatti rimane segretario del Pci fino al 1964, anno della sua morte.

(Unioneonline/s.a.)

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