È il primo novembre del 2009 quando, a Milano, muore Alda Merini.

Considerata una delle voci più importanti del Novecento, esordisce come autrice a soli 15 anni anche se il padre continua a ostacolare la sua passione per la letteratura, imponendole di frequentare tre anni di avviamento al lavoro all'istituto professionale femminile Mantegazza di Milano: "La poesia - le ripete - non dà il pane".

Nonostante ciò, Alda scriverà per tutta la vita.

Decine le sue raccolte di poesie e prosa, da "La presenza di Orfeo" nel 1953, passando per "La Terra Santa" (1984), "L'altra verità. Diario di una diversa" (1986), "Delirio amoroso" (1989).

Sposata con l'operaio e sindacalista Ettore Carniti, per otto anni, dal 1964 al 1972, esce e rientra nell'ospedale psichiatrico Paolo Pini. Esperienza, quella dell'internamento, che aveva fatto già giovanissima, per quello che le era stato diagnosticato come un disturbo bipolare.

Muore per un tumore osseo a 78 anni all'ospedale San Paolo di Milano. Tre giorni dopo le vengono tributati i funerali di Stato.

(Unioneonline/D)

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