Il 6 settembre del 1966 Hendrik Frensch Verwoerd viene accoltellato durante una seduta parlamentare in Sudafrica.

Il primo ministro (di origine olandese) è ritenuto il principale fautore dell'Apartheid che, tra il 1948 e il 1991, porta alla segregazione razziale di milioni di persone di colore. Viene assassinato dall'impiegato parlamentare Dmitri Tsafendas che poi riesce a sfuggire alla pena capitale per infermità mentale.

Il politico "Orange" emigra in Africa da giovanissimo dove frequenta la facoltà di psicologia laureandosi a pieni voti. Successivamente entra nel Partito Nazionale diventando il simbolo dell'ala tradizionalista e cristiana. Secondo le sue teorie, nel Paese sono presenti diverse etnie che devono svilupparsi separatamente e non possono convivere. Una volta al governo è autore delle principali leggi xenofobe che portano, nel corso degli anni, proprio all'Apartheid.

(Unioneonline/M)

Settembre 2019

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