Era il 4 ottobre del 1987 quando in Vaticano veniva beatificata da Giovanni Paolo II Antonia Mesina da Orgosolo.

Uccisa a colpi di pietra quando aveva solo 16 anni, nel 1935, Mesina ha vissuto la sua breve vita tra la numerosa famiglia e l'Azione Cattolica a cui era iscritta. Fino al giorno in cui è stata massacrata da un giovane compaesano, per aver opposto resistenza a un tentativo di violenza sessuale.

Trentatré anni fa Antonia è diventata beata perché "martire della purezza" assieme a Pierina Morosini di Fiobbio di Albino (Bergamo). Anche Pierina era morta così, nel 1957, a 26 anni.

Quel giorno di ottobre 2mila sardi hanno partecipato alla solenne cerimonia a San Pietro, oltre la metà arrivavano direttamente dall'Isola.

Parente della nuova beata è Graziano Mesina, che all'epoca era ergastolano in carcere a Novara: "Sono contento che mia cugina venga beatificata - aveva detto lui dalla prigione -. E' un onore per tutti, anche per me".

(Unioneonline/D)

Ottobre 2020

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