E' il 3 gennaio del 1991 quando, a Los Angeles, Rodney King, un tassista afroamericano di 26 anni segnalato per eccesso di velocità, dopo un inseguimento lungo 13 chilometri, viene fermato e pestato da quattro poliziotti del Los Angeles Police Department.

King scende dal suo mezzo per ultimo, dopo i due passeggeri: nessuno di loro è armato. Il tassista si consegna agli agenti ridendo e salutando ironicamente l'elicottero che staziona sopra di loro. La loro reazione è disumana.

Un testimone residente nella zona, George Holliday, assiste alla violenza e registra il fatto con una telecamera.

Le immagini vengono trasmesse dalle principali tv americane: l'episodio riporta alla ribalta il problema del razzismo, con la comunità afroamericana che accusa le forze dell'ordine di esercitare metodi brutali.

Nel primo processo sul caso, l'assoluzione degli agenti coinvolti nell'aggressione scatena una grande sommossa, la rivolta di Los Angeles, scoppiata nella metropoli tra l'aprile e il maggio del 1992, in cui muoiono 63 persone e duemila rimangono ferite.

In un nuovo processo nel 1993 due dei poliziotti vengono condannati.

(Unioneonline/F)

Marzo 2021

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