Oggi avrebbe compiuto 68 anni uno degli artisti più talentuosi, visionari, ribelli e sfortunati della storia della musica italiana: Rino Gaetano, nato a Crotone il 29 ottobre 1950 e morto tragicamenti a soli 30 anni.

Nella sua breve carriera ha firmato una miriade di pezzi indimenticabili, con testi sagaci, ironici, graffianti e modernissimi, anche ascoltati a decenni di distanza.

Da "Aida" a "Il cielo è sempre più blu", passando per "Mio fratello è figlio unico", "Gianna" e chi più ne ha più ne metta.

Al culmine del successo arrivò il terribile incidente automobilistico, il 2 giugno 1981, a Roma, che privò l'Italia di uno dei suoi interpreti più veri e genuini.

Per l'amico e collega Gino Paoli è stato "l'erede di un certo tipo di nonsense, di marinetterie, del surrealismo più antico".

Ancora più efficace Aldo Grasso, che lo definì "artista esuberante e satirico, dotato di una vena musicale trascinante, in grado di interpretarte un ruolo, arguto e irriverente, poco frequente nel panorama della canzone italiana".

(Unioneonline/l.f.)

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