Giacca di pelle, jeans e RayBan. Così tutti ricordiamo Lou Reed sul palco. Il 27 ottobre del 2013 il celebre cantautore, poeta e chitarrista muore a Southampton a 71 anni dopo vari problemi avuti in seguito al trapianto di fegato al quale si era sottoposto alcuni mesi prima.

Fondatore insieme a John Cale del gruppo Velvet Underground, è stato uno dei protagonisti assoluti della musica mondiale.

Le sue canzoni spesso sono state ispirate da fatti realmente accaduti come il dramma che ha vissuto da adolescente: nel 1956 era stato sottoposto a una terapia con elettroshock per "curare la sua bisessualità" e nel 1974 ha scritto su questa esperienza la canzone "Kill Your Son".

Dopo gli studi di giornalismo e scrittura creativa, aveva condotto un programma radiofonico che andava in onda di notte, "Excursions On a Wobbly Rail", durante il quale trasmetteva free jazz e anche rhythm and blues. La sua carriera in campo musicale è poi iniziata come compositore per poi dedicarsi invece alla musica da lui stesso suonata e cantata con il suo primo gruppo, The Shades, per arrivare poi ai famosissimi Velvet Underground che hanno prodotto brani come "Sunday Morning", "I'll Be Your Mirror", "Femme Fatale", solo per citare i più noti.

Negli anni Settanta poi rompe con il gruppo e diventa un solista con un album prodotto da David Bowie. Nei decenni successivi è sempre stato un artista apprezzatissimo, dallo stile inconfondibile, tanto che è stato inserito nella lista dei 100 migliori cantanti dalla rivista "Rolling Stone".

Ma è il 2013 l'anno che riserva brutte sorprese. A giugno viene ricoverato d'urgenza per una grave forma di disidratazione, e a maggio si era sottoposto a un trapianto di fegato. Morirà a ottobre. Il funerale, come da lui richiesto, si svolge in forma strettamente privata.

(Unioneonline/s.s.)

Ottobre 2019

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