Esattamente cinque anni fa l'Inno di Mameli risuonava a Parigi, sugli Champs Elysèes, al termine del Tour de France.

Il 27 luglio 2014 Vincenzo Nibali vinceva la prestigiosa corsa transalpina, entrando ufficialmente nel gotha del ciclismo di tutti i tempi.

Con il trionfo al Tour, infatti, lo "Squalo dello Stretto" (soprannome del campione, di origini messinesi) diventava il settimo campione della storia ad aggiudicarsi tutte e tre le "grandi corse".

La ciliegina sulla torta, il Tour, dopo la Vuelta di Spagna del 2010 e quello al Giro d'Italia 2013 (poi bissato nel 2016).

Non solo: Nibali è anche uno dei quattro corridori di sempre (assieme a Merckx, Hinault e Gimondi) ad aver vinto, oltre ai tre Grandi giri, anche due "classiche-monumento" diverse, ovvero: Giro di Lombardia e Milano-Sanremo.

Curiosità: come da tradizione, a Parigi avrebbe dovuto premiarlo Marco Pantani, italiano prima di lui ad aggiudicarsi il Tour. Ma per la prematura morte del Pirata (2004) a consegnargli il trofeo fu, invece, Felice Gimondi, vincitore del Tour nel 1965.

(Unioneonline/l.f.)

Luglio 2019

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