Il 27 gennaio 1967 Luigi Tenco si toglie la vita, sconvolgendo l'intera Italia, intenta a guardare la 17esima edizione del Festival di Sanremo, condotta da Mike Bongiorno.

Lo fa ad appena 29 anni di età, sparandosi un colpo di pistola nella camera d'albergo in cui soggiorna a Sanremo, è uno dei partecipanti al Festival.

Considerato uno dei più grandi cantautori italiani di tutti i tempi, fa parte della scuola genovese che ha sfornato talenti del calibro di De Andrè e Gino Paoli.

Passione per la musica già da adolescente, raggiunge il successo negli anni '60. Ma non è quello che gli interessa. "Non si vive per riuscire simpatici agli altri. A me i soldi, il successo, non interessano, li lascio a quelli più furbi di me in questo genere di cose", dice.

Anitmilitarista convinto, subisce diverse censure. Nel '67, anno in cui si toglie la vita, si presenta al Festival con quella che diventerà una delle sue canzoni più famose. "Ciao amore, ciao".

Tenco è una persona triste. Quando un cronista gli chiede perché scriva sempre canzoni tristi, lui risponde così: "Perché quando sono felice esco".

E quel tragico gesto del 27 gennaio sembra premeditato. Suoneranno profetiche a molti le parole proferite da Tenco la sera del 26 gennaio, prima della sua esibizione al Festival. "Questa è l'ultima volta", dice rivolto a Mike Bongiorno. Il suo brano viene subito eliminato.

Tenco poi torna nella stanza 219 dell'hotel Savoy e scrive un biglietto, che successive perizie grafologiche confermeranno essere stato realizzato dal cantautore. "Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda 'Io tu' e 'Le rose' in finale e ad una commissione che seleziona 'La rivoluzione'. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi".

Poco dopo la mezzanotte si spara. Un colpo secco alla tempia destra.

Per anni in molti sollevano dubbi sul suo suicidio, anche perché le indagini sono molto deficitarie. Basti pensare che non è mai stata fatta l'autopsia sul corpo di Tenco prima del 2006, quando ne viene riesumata la salma. Ma anche le successive indagini confermano: fu suicidio.

(Unioneonline/L)

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