Esattamente 20 anni fa moriva Bettino Craxi.

Lo storico leader del Partito Socialista Italiano aveva 66 anni ed era in esilio ad Hammamet, in Tunisia, dove si era trasferito in seguito all'inchiesta di Mani Pulite, che aveva travolto lui e il Psi mettendo fine alla Prima Repubblica. Ad essergli fatale, un infarto.

Nato a Milano nel 1934, iniziò ad occuparsi di politica sin da giovane, scalando negli anni le gerarchie del partito, fino a conquistarne il vertice.

Con lui il Psi prese progressivamente le distanze dal Partito Comunista, aprendo al liberalismo e ritagliandosi una posizione di terzietà nel tradizionale dualismo tra sinistra e Democrazia cristiana.

Deputato dal 1968, ricoprì anche incarichi di governo, come ministro del Bilancio (1984) e, soprattutto, come presidente del Consiglio, carica che tenne dal 1983 al 1987.

Il punto più alto della sua carriera. Quello più basso, invece, arrivò all'inizio degli anni Novanta, all'esplodere di Tangentopoli.

Le indagini del pool di Milano scoperchiarono un radicato sistema di malaffare e corruzione che aveva proprio il Psi - oltre che la Dc - tra i suoi collettori.

Craxi fu chiamato in causa in tutti i procedimenti più importanti e clamorosi e, pur ammettendo l'esistenza del "sistema" illecito di collusione tra partiti e imprenditoria, respinse sempre l'accusa di aver incassato personalmente tangenti.

La sua immagine pubblica, però, fu per sempre compromessa. Il 30 aprile 1993, a Roma, una folla inferocita assediò l'hotel Raphael, sua residenza della Capitale, e quando uscì non esitò a bersagliarlo di insulti e addirittura monetine.

Nel 1994 la situazione precipitò ulteriormente: iniziò a circolare la voce del suo possibile arresto e Craxi scelse, in segreto, di trasferirsi in Tunisia, nella sua villa di Hammamet, in Tunisia, evitando il carcere e la possibile estradizione.

Dichiarato latitante, venne condannato in via definitiva a 5 anni e 6 mesi per corruzione nel processo Eni-Sai e a 4 anni e 6 mesi in quello per le tangenti della Metropolitana Milanese.

Altre indagini vennero archiviate, altre finirono in prescrizione, in altri processi ancora venne assolto.

Il 19 gennaio 2000 la notizia: è morto Bettino Craxi, simbolo - nel bene e nel male - della Prima Repubblica.

Il suo corpo riposa ad Hammamet. Sulla sua tomba volle far scolpire un epitaffio: "La mia libertà equivale alla mia vita".

(Unioneonline/l.f.)

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