E' il 18 giugno 2010 quando a Tias, nelle Isole Canarie, muore José Saramago.

Scrittore, drammaturgo, poeta, traduttore e critico letterario portoghese, Saramago vince il Premio Nobel per la Letteratura nel 1998 perché "con parabole, sostenute dall'immaginazione, dalla compassione e dall'ironia, ci permette continuamente di conoscere realtà difficili da interpretare".

Strenuo oppositore della dittatura di Salazar, dopo la sua caduta si dedica anima e corpo alla scrittura.

Uno dei suoi capolavori, "Cecità", è stato tra i romanzi più citati ai tempi del coronavirus: la malattia, l'istinto di sopravvivenza, l'umanità ma anche la brutalità dell'essere umano sono i temi principali di tutta l'opera.

Le ceneri di Saramago sono sepolte sotto un ulivo davanti alla fondazione a lui intitolata a Lisbona.

(Unioneonline/D)

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Giugno 2020

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