È appena passata l'una di notte del 18 aprile 1955 quando il mondo dice addio ad Albert Einstein.

Il genio della Fisica, nonché filosofo e accademico, muore all'ospedale di Princeton dopo essere stato colpito da un'emorragia per la rottura di un aneurisma dell'aorta addominale.

Nato a Ulma, in Germania, il 14 marzo 1879, Einstein - di origine ebraica - è conosciuto da tutti per la formula dell'equivalenza massa-energia, e per i suoi contributi alla Fisica teorica ha ricevuto il premio Nobel nel 1921.

I suoi studi e i suoi articoli scientifici consentono di classificarlo tra i più grandi pensatori del secolo scorso.

Prima di morire aveva chiesto che il suo corpo fosse messo a disposizione della scienza, così il medico che ha effettuato l'autopsia, una volta rimosso il cervello, lo aveva conservato nella formalina per un trentennio mentre il resto era stato cremato e le ceneri disperse in un luogo segreto. I suoi parenti, messi al corrente della situazione, hanno accettato che il cervello venisse diviso in 240 parti da consegnare ognuna a un diverso ricercatore. La parte più consistente resta invece all'ospedale di Princeton.

(Unioneonline/s.s.)

Aprile 2020

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