Il 15 dicembre 1973 finisce, dopo cinque mesi di agonia, il rapimento di John Paul Getty III.

Nipote di Jean Paul Getty, petroliere miliardario e tra gli uomini più ricchi al mondo, viene sequestrato in piazza Farnese a Roma alle tre del mattino del 10 luglio 1973.

Gli 'ndranghetisti autori del rapimento lo bendano e lo chiudono in un grotta, inizialmente chiedono un riscatto di 17 milioni di dollari.

Il nonno Jean Paul Getty non paga. "Ho 14 nipoti, se dessi anche un solo penny me li rapirebbero tutti", afferma, ma in realtà ha anche il sospetto che il sequestro sia solo un tentativo escogitato dal nipote per spillargli un po' di soldi.

Quando, dopo tre mesi, una ciocca di capelli e l'orecchio destro del giovane arrivano alla redazione del quotidiano "Il Messaggero", il nonno si decide a pagare. Oltre un miliardo e mezzo.

Pagato il riscatto, ecco la liberazione. Il 15 dicembre - giorno in cui il nonno compie 81 anni - il 16enne è ritrovato da un camionista sulla Salerno-Reggio Calabria, all'altezza di Lauria, paese in provincia di Potenza.

Nel processo a Lagonegro vengono condannati gli esecutori materiali del sequestro, non i presunti mandanti. Il denaro del riscatto non è mai stato rintracciato.

La restante parte della vita di Paul Getty III non è certo baciata dalla sorte. Il rampollo si butta nella droga e nell'alcol, proprio un mix di queste sostanze diventa per lui quasi letale nel 1981, provocandogli un ictus che lo rende cieco e paralizzato. Muore nel 2011 in Inghilterra.

(Unioneonline/L)

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