Il primo agosto 1944 è la data in cui Anna Frank scrive l'ultimo brano sul suo diario. La versione originale del manoscritto aveva preso avvio i 12 giugno del 1942.

Su quelle pagine la ragazza racconta il dramma della Shoah per lei, la sua famiglia e i suoi conoscenti. Tutte le privazioni, le paure, tutto ciò che traeva origine dal suo essere una ebrea tedesca.

Prima conteneva solo i suoi pensieri, con l'intento di non renderli mai pubblici, poi però - con la sua volontà di diventare una scrittrice - prende piede una serie di considerazioni storiche e sociali relative al popolo ebraico e alla persecuzione antisemita.

Anna morirà nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, dove era stata deportata.

Quel 1° agosto nella pagina del diario c'è una lettera indirizzata a una sua compagna di classe, Kitty. "Ho molta paura - scrive tra l'altro - che tutti coloro che mi conoscono come sono sempre, debbano scoprire che ho anche un altro lato, un lato più bello e migliore. Ho paura che mi beffino, che mi trovino ridicola e sentimentale, che non mi prendano sul serio. Sono abituata a non essere presa sul serio, ma soltanto l’Anna 'leggera' v’è abituata e lo può sopportare, l’Anna 'più grave' è troppo debole e non ci resisterebbe".

Tre giorni dopo i tedeschi faranno irruzione nel covo della famiglia Frank arrestando tutti.

(Unioneonline/s.s.)

Luglio 2019

Giugno 2019
© Riproduzione riservata