Il Piano regionale della rete della portualità turistica è entrato nella fase di Vas (Valutazione ambientale strategica) e verrà poi proposto alla Giunta regionale per l’approvazione. Intanto cominciano gli incontri territoriali: oggi all’Università di Cagliari si è svolta la consultazione pubblica aperta dall’assessore ai Lavori pubblici, Aldo Salaris.

"Il potenziamento della rete dei porti della Sardegna rappresenta una opportunità di sviluppo dell'intera Isola – ha detto Salaris - Il porto deve essere non solo una infrastruttura dedicata al turismo diportistico, ma anche il cuore pulsante delle nostre realtà costiere e punto di accesso privilegiato alle zone interne, alle quali occorre puntare perché possano essere meta di qualificati flussi turistici, in grado di generare lavoro, benessere e ricchezza, non solo per le popolazioni locali, ma per tutta la Sardegna, affermando e valorizzando, nel contempo, l'identità territoriale, ambientale e culturale sarda.

La Sardegna, con l'attuazione del Piano, nelle intenzioni della Regione diventerà “non solo meta del turismo nautico, esteso dagli amanti della vela a quelli che privilegiano il comfort della navigazione a motore (dai proprietari di imbarcazioni a quelli che ricorrono alla sempre più diffusa formula dei charter, con o senza equipaggio), ma anche il luogo dove si mantiene stabilmente l'imbarcazione, in attrezzati rimessaggi a terra o a mare, con conseguente sviluppo della cantieristica per le ordinarie manutenzioni e riparazioni”. Senza trascurare, ha sottolineato l’assessore, “il turismo stanziale e salvaguardando gli spazi dedicati alle imbarcazioni da pesca che rivestono un importante ruolo nell'economia locale dei centri costieri”.

Particolare attenzione avrà poi il tema della sicurezza, e i posti barca saranno meglio distribuiti lungo le coste sarde “con evidenti riflessi su quelle infrastrutture portuali di ridotte dimensioni che normalmente risultavano tagliate fuori dal circuito della navigazione”.

(Unioneonline/s.s.)

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