Con 5mila imprese e 9mila addetti, su un totale di 23mila aziende e 37mila occupati, il comparto artigiano si conferma settore fulcro del sistema economico della Gallura e dopo anni di crisi, nel 2021, registra una crescita del numero di attività.

A confermarlo il dossier "Artigianato e MPI della Gallura", realizzato dall'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte UnionCamere e Istat.

Il report, che ha analizzato i numeri delle attività produttive, artigiane e non, presenti in ognuno dei 26 comuni galluresi tra il 2019 e 2021, ha focalizzato anche l'attenzione sul rapporto nati-mortalità delle imprese artigiane, sull'occupazione e sul settore del turismo. Nel triennio analizzato, le attività produttive sono cresciute dello 0,2% (+53 unità) mentre, nello stesso periodo, tra le imprese artigiane si è registrata una contrazione dell'1.7%, con la perdita di 94 realtà. Un trend negativo che si ribalta nell'anno in corso: il bilancio iscrizioni-cessazioni, dopo anni di segni meno, torna a crescere sensibilmente registrando un incremento di 56 attività. Il report fotografa anche le presenze turistiche: nel 2020 fra i primi 10 comuni della provincia per maggior numero di presenze di turisti, ben 8 sono collocati nell'area della Gallura.

Inoltre, i comuni di Arzachena, Olbia, San Teodoro e Palau figurano anche tra i primi 10 comuni più visitati dai turisti dell'intera Isola.

Rispetto al 2019, escluso il comune di Santa Maria Coghinas, che vede crescere le presenze di turisti, tutti gli altri comuni a vocazione turistica della provincia registrano, a causa della pandemia, riduzione delle presenze turistiche: Porto Torres (-45,5%), Valledoria (-48,7%), La Maddalena (-51,5%), Arzachena (-66,9%), Tempio Pausania(-69,0%) e Budoni (-72,2%).

(Unioneonline/v.l.)

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