Ristori immediati per le categorie produttive che hanno subito i rincari, una riforma di sistema a sostegno dell'economia, un nuovo piano energetico con al centro persone e imprese e non solo i profitti delle multinazionali, l'attivazione di una "zona franca rurale" che renda vantaggioso nel prossimo quinquennio vivere e produrre nelle aree più depresse della Sardegna.

Sono le misure necessarie per far fronte alla "situazione di estremo disagio che si respira nelle Comunità sarde e fra le categorie produttive per via dell'aumento dei costi dell'energia, dei carburanti e, in generale, delle materie prime", afferma il presidente dell'Anci Sardegna Emiliano Deiana, che ha scritto una lettera trasmessa alle istituzioni, alle parti sociali, alle associazioni di imprese, agli ambientalisti e al mondo dell'università.

Deiana sottolinea che "non c'è categoria (pastori, trasformatori, agricoltori, commercianti, artigiani, autotrasportatori), oggi, che non soffra dentro una crisi che appare né passeggera né di breve durata e sulla quale tutta la politica sarda è chiamata a misurarsi con risposte, appunto, di sistema".

"Nei prossimi anni - ricorda ancora Deiana - arriverà in Sardegna una massa considerevole di risorse pubbliche (Pnrr, Programmazione 2021-2027, Just Transition Fund, Fondo complementare, Contratto istituzionale di Sviluppo) in gran parte orientate per investimenti non più rimandabili".

Ed è con questi fondi che vanno poste le basi "per la rinascita sociale ed economica della Sardegna". 

(Unioneonline/L)

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