La zona arancione in Sardegna a ridosso delle feste di Pasqua (dove scatterà la zona rossa) genera danni milionari per gli agriturismi.

Precisamente quattro milioni di euro, stando al report di Copagri Nord Sardegna. Molte aziende agricole, infatti, da questa attività aggiuntiva traggono il reddito necessario al sostentamento economico e garantiscono l'occupazione dei componenti della famiglia e l'assunzione di tanti ragazzi e ragazze.

"In questi giorni - spiega il presidente Paolo Ninniri - gli agriturismi avevano ricevuto le prenotazioni per tutti i fine settimana, compresa la giornata di Pasqua e Pasquetta: ci aspettavamo il tutto esaurito. Invece le aziende resteranno al palo. Un danno per le circa 850 attività presenti in Sardegna di 4 milioni di euro - ribadisce il dirigente - calcolando i 15 giorni di chiusura per la mancata somministrazione dei pasti a pranzo e cena e per pernottamenti".

"Le province più penalizzate - sottolinea il vicepesidente di Copagri Nord Sardegna Tore Piana - sono quelle della Gallura e di Sassari, dove si concentrano 310 aziende agrituristiche, il 36% del totale regionale".

L'associazione di categoria chiede al Governo e alla Regione aiuti "veri e immediati", a partire dalla cassa integrazione per i dipendenti mettendo risorse aggiuntive alla sotto misura del Psr Sardegna dedicata al ristoro delle aziende del settore. Sollecitata anche la cancellazione della Tari per via del blocco delle attività che non fa produrre rifiuti.

(Unioneonline/D)
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