T utta colpa dei giornalisti che si ostinano a raccontare una sanità a pezzi. Così l’assessore avrebbe risposto alle accuse dell’opposizione. Siamo al solito disco rotto. Ma davvero il dottor Armando Bartolazzi con tutti i problemi che ha e di cui si deve occupare è convinto che i giornalisti gliela tirano? Troppo semplice, non ci crede nessuno e forse neppure lui. Voce del sen fuggita, capita: al nostro assessore spesso. I guai della sanità sono millanta che tutta la Sardegna disperatamente ogni giorno urla e tutto può essere meno che la stampa nasconda quel che, al netto dell’ordinario, è stato fatto perché ancora non si vede. La verità è che i sardi sono stanchi dei “faremo”, dei programmi e delle promesse a babbo morto, vogliono fatti, risultati: partenze ma anche arrivi senza stop intermedi che allungano le attese insostenibili e costose per i cittadini. I giornalisti non inventano, raccontano quel che è sotto gli occhi di tutti. È vero, non siamo degli apostoli: lo sono, eventualmente, i redattori della stampa di partito e di associazione che persuadono di solito quelli che per fede credono già nei loro mondi. Non siamo neppure degli artisti, forse artigiani dotati di qualche talento o di qualche abilità ma anche di una morale. Qualche volta neppure ciò che viene mostrato coincide con la verità, ma per fortuna, siamo testimoni e non giudici.

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