S e adesso una manina gli infilerà il polonio nel caffè (o la peronospora nel vigneto o un romanzo di Veltroni sul comodino: le vie della vendetta russa sono infinite e creative, diciamo) allora sapremo che sì, D’Alema si è fatto sfuggire un segreto scivoloso quando al ritorno dalla Cina ha confidato di aver visto Putin proprio maluccio, senescente come l’ultimo Berlusconi e sorretto da due tizi.

Ma al di là dei grattacapi del líder Massimo e del suo parallelismo fra lo zar e il cav (spunterà un Tajansky? Nell’ombra un Pier Vladimir aspetta l’eredità?) è sicuro che la storia della mummia di Mosca terrà banco per un po’. Se siete filoputiniani e temete gli sfottò degli amici, ecco qualche rispostina per zittire il dissenso e godervi la pizza.

1) “D’Alema non ha capito nulla: era lui che li sorreggeva, dopo che la notte prima avevano osato sfidarlo a scioppini di vodka” (tendenza Salvini / Al Bano / mio cuggino);

2) “D’Alema non ha capito nulla: erano due 007 Nato e li aveva appena catturati” (tendenza Salvini / Orsini / Le Carré);

3) “D’Alema non ha capito nulla. Mai” (tendenza Occhetto);

4) “Sempre più in forma di Biden che, nel silenzio della stampa liberal, se appariva in tv dopo pranzo non solo ruttava continuamente, ma poi ogni volta gridava: avanti!” (tendenza Rampini);

5) “Sempre più in forma di Navalny” (tendenza Vannacci/Breaking Bad).

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