« L e nomine in magistratura sono frutto di spartizioni e di accordi tra i gruppi associativi».

«Prevalgono dentro la magistratura delle logiche correntizie. Come quello che avviene nella politica, quello che avviene nelle aziende pubbliche, quello che avviene nella Rai, quello che avviene nei ministeri. Ci sono delle cordate, si portano delle persone, c'è una cordata che vuole prevalere sull'altra per affermare un potere interno».

«Bisogna svolgere un serio momento di riflessione sulla storia politico-giudiziaria del Paese, per valutare in che modo le nomine e determinati processi abbiano poi influito. È chiaro poi che il tema dell'uso politico della giustizia è un tema presente anche nel dibattito nella magistratura».

«La riservatezza delle persone deve essere tutelata, non può essere calpestata in questo modo, il processo è una cosa ma la riservatezza è un bene che in qualche modo lo Stato deve tutelare».

«Magistratura Democratica fa parte di un cartello elettorale, è una corrente fortemente ideologizzata che ha un'influenza importante dentro la magistratura».

Le frasi non sono - come potrebbe sembrare - di Berlusconi. Ma di Luca Palamara, fino a poco tempo fa presidente dell'Anm e eroe dei giustizialisti.

IVAN PAONE
© Riproduzione riservata