L ' assenza del vincolo di mandato per i parlamentari è una cosa antica e sensata. Facciamo un esempio: un parlamentare eletto nel Pd si trova davanti il Jobs Act, cioè la possibilità di licenziare i lavoratori senza giusta causa. Ci pensa, ci ripensa, poi manda tutti al diavolo e vota contro. Col vincolo di mandato, il suo boss potrebbe premere un pulsante ed espellerlo dal Parlamento. E invece il nostro uomo resta dov'è, alle brutte trova rifugio nel misto e continua a rappresentare in Aula le sue idee.

Sembra una banalità, eppure nei prossimi giorni dovremo tenerla bene a mente perché c'è chi farà di tutto per farcela dimenticare. Sono i “responsabili” che si apprestano a puntellare il governo davanti agli smottamenti salviniani di molti pentastellati. Sarà, una volta di più, un'operazione di pura sopravvivenza di gente che non avrebbe grandi chance di essere rieletta se il Conte bis si sfarinasse. Sono questi Scilipoti in salsa giallorosa i prossimi, temibili nemici di un principio costituzionalmente nobile. Lo trascineranno via con sé - disgustando l'opinione pubblica - corricchiando da un lato all'altro dell'emiciclo in un trenino tristanzuolo da convention aziendale, in un ballonzolio di pance e cravattacce sulle note di Maracaibo, grande classico del pianobar.

Maracarfagna / Sondaggi sotto il 9 / Fuggire (sì ma dove?) / Dal Cav.

CELESTINO TABASSO
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