M ercoledì Boris Johnson ha spiegato che nel Regno ci sono più contagi che in Italia perché gli inglesi «amano la libertà», e quindi addio mascherine e regolette che invece a noi pecore evidentemente piacciono. In senso ampio è vero che gli inglesi amano la libertà, e infatti l'hanno difesa col sangue quando i nostri alleati tedeschi cercavano di strappargliela. Ma qui, al di là delle frecciate grevi all'Italia, si parla di libertà nel senso caricaturale di indisciplina. E questa degli inglesi indisciplinati è una scemenza che può dire solo un uomo con quella pettinatura. Senonché ieri Mattarella (notoriamente ben pettinato, tranne quando il barbiere va in lockdown, e allergico alle scemenze) ha risposto che gli italiani amano la libertà ma anche la serietà. Ben detto, presidente, e il premier-pannocchia stia zitto. Ma diciamocelo almeno fra di noi: da quando amiamo la serietà?

Forse c'è stato un terremoto silenzioso che ha ribaltato i luoghi comuni europei, e dopo gli inglesi indisciplinati e gli italiani seri decanteremo la fantasia tedesca e l'affidabilità maltese.

D'altronde ieri Grillo, profeta del primo partito di governo, ha ribadito che il Parlamento è roba vecchia e la democrazia dev'essere diretta (da lui, presumibilmente) però noi continuiamo a raccontarci che i populisti sono quegli altri. Che lo sono, per carità. Però, ragazzi...

CELESTINO TABASSO
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